Nella prima metà del 1800 il francese Louis Braille inventò un sistema di scrittura a rilievo per non vedenti e per ipovedenti che permette di convertire ogni carattere in simboli formati da sei punti che vengono impressi su un foglio di carta o su uno di plastica da un punteruolo.
Tale caratteri possono essere riprodotti con una speciale macchina con sei tasti per cui ogni tasto imprime un punto sulla carta. C'è poi il tasto per inserire uno spazio tra lettera e lettera. L'alfabeto Braille viene utilizzato anche in informatica con simboli formati da otto punti ciascuno. Gli utenti ciechi che non possono visualizzare il normale screen usano lo schermo Braille per leggere l'output.
Con questo sistema vengono visualizzate 40 o 80 celle Braille con ogni cella formata da 8 punti per un totale di 256 caratteri ASCII rappresentabili. Per stampare un documento in Braille occorre un software denominato Biblos che sostanzialmente è un Word Processor in grado di creare dei documenti in Braille.