Gli appassionati di giochi solitamente non usano il mouse per interagire con lo schermo ma preferiscono joystick o consolle, molto più performanti di un semplice puntatore. Chi però usa il cursore è molto attento al livello della sua sensibilità. Per misurarla si usa una unità di misura espressa in DPI, acronimo inglese di dots per inches, che indica il numero di punti che il puntatore percorre sullo schermo quando viene spostato fisicamente di un pollice.
Solitamente le distanze sullo schermo si misurano in pixel e gli spostamenti fisici in centimetri. Per avere una idea e effettuare una conversione approssimativa dei valori di DPI ricordo che un pollice è uguale a 2,54cm. La maggior parte degli schermi sono HD con una larghezza di 1920 pixel che sono equivalenti a 1440 punti.
Tanto per fare un esempio, se la sensibilità di un mouse fosse di 1440 dpi, per spostare il puntatore da un bordo all'altro dello schermo, si dovrebbe spostare fisicamente di 2,54cm. Ci sono puntatori di qualità molto diverse. Quelli più costosi non vengono installati con il Plug&Play ma mediante un driver con cui l'utente è in grado di impostarne il DPI desiderato. I valori più comuni per i DPI sono 800, 1200, 1600, 1800, 2000, 2400, 2800, 3200, 4000, 5600, 8200. Gli appassionati di gaming utilizzano mouse con sensibilità anche superiore a 2000dpi, ma non sempre è la scelta giusta perché dipende dalla capacità del giocatore e dal tipo di gioco.