Visualizzazione post con etichetta seo. Mostra tutti i post
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Pubblicato il 19/05/24 - aggiornato il  | Nessun commento :

Attivare la scheda Web nelle ricerche su Google per visualizzare solo link

In questi ultimi mesi gli esperti della SEO (Search Engine Optimization) stanno affrontando dei problemi che sembrano difficili da risolvere. La maggior parte dei visitatori dei siti web vi sono indirizzati dalla ricerca.

La stragrande maggioranza delle ricerche vengono fatte attraverso il motore di Google che aggiorna periodicamente il suo algoritmo di posizionamento che poi determina la SERP (Search Engine Resaults Page). Per una pagina web essere posizionata nei primi risultati significa ottenere molte più visite rispetto a chi non è posizionato bene.

Google ha modificato spesso il suo algoritmo di ricerca sovente in modo graduale ma altre volte con modifiche radicali. Tra gli update di Google più significativi ricordo quelle denominati Panda, Penguin e Hummingbird.



Pubblicato il 25/05/20 - aggiornato il  | Nessun commento :

Fare ricerche su Google in tutti i paesi e in tutte le lingue

Se impostiamo la lingua del browser in italiano, quando si apre la home di Google, non sono immediatamente visibili delle opzioni per fare ricerche in altri paesi o in altre lingue. Se nella barra degli indirizzi del browser sostituiamo google.it con google.fr o con google.es o con google.de sostanzialmente non succede nulla.

Chi avesse delle relazioni internazionali, o fosse poliglotta, potrebbe essere interessato a fare delle ricerche su certi temi, non dall'Italia e in italiano, ma direttamente nel motore di Google di un altro paese e con una delle lingue che si parlano nel paese in oggetto. Fare delle ricerche con una data query dall'Italia non mostra gli stessi risultati di quella stessa ricerca fatta da un altro paese, anche se la parola chiave immessa non fosse italiana.

In questo post mostrerò come dall'Italia si possano fare delle ricerche su Google, come se si fosse residenti in un altro paese, e avessimo il browser impostato in un'altra lingua. Non ci sono delle regole identiche per tutti i paesi e per tutte le lingue, ma sostanzialmente ci sono solo tre possibili modi per accedere al motore di ricerca per antonomasia come fossimo residenti in un altro paese. Chi in internet ci lavora e pubblica contenuti di respiro internazionale può essere interessato a verificare come il suo lavoro viene indicizzato in altri paesi.



Pubblicato il 24/01/20 - aggiornato il  | 16 commenti :

BreadCrumbs data-vocabulary.org deprecated, come risolvere in Blogger

Google ha annunciato lo scorso 21 Gennaio che il markup di dati strutturati data-vocabulary.org è stato deprecato e ha invitato gli webmaster a convertire i propri siti a schema.org prima del 6 Aprile 2020.

Il risultato sarà che, a partire da quella data, le pagine per essere idonee ai risultati avanzati di Google, dovranno adeguarsi. Questo non significa che le pagine web che non lo faranno saranno eliminate dall'indice di Google, ma è certo che subiranno una penalizzazione nelle SERP che è difficile quantificare.

Per quello che riguarda gli utenti di Blogger, che sono quelli presi in carico da questo sito, i dati strutturati del tipo Blogposting sono già aggiornati a schema.org, mentre non lo sono quelli BreadCrumb.

Devo dire che Google non ha perso tempo e il giorno dopo l'annuncio che i dati strutturati del tipo data-vocabulary-org non saranno più supportati, in quanto amministratore  di questo sito, ho ricevuto una email in merito. Sono entrato in Search Console e ho cliccato su BreadCrumbs nella colonna di sinistra.



Pubblicato il 14/09/19 - aggiornato il  | Nessun commento :

Evoluzione del nofollow per indicare ai motori la natura dei link

L'attributo nofollow fu introdotto quasi 15 anni fa per combattere lo spam nei commenti. In quel periodo era pratica comune inserire dei collegamenti attivi ai nostri siti nei commenti su siti altrui per aumentarne il Page Rank. I link nei commenti furono quindi denotati come nofollow per non far fluire il Page Rank del sito in cui si trovavano alle pagine web collegate.

Successivamente tale attributo è stato usato per indicare ai motori di ricerca i link verso contenuti pubblicitari o sponsorizzati. Il web però si è evoluto e l'attributo nofollow non è più sufficiente per indicare tutti i tipi di collegamenti da non considerare nel fluire del Page Rank.

Con un post sul Google Webmaster Central Blog è stata annunciata una evoluzione del nofollow, che comunque rimane un attributo ancora valido. Una pagina linkata con il nofollow fino ad ora non veniva considerata dai motori, mentre in futuro questo sarà per Google solo un suggerimento. Ricordo che il nofollow può essere inserito in un collegamento utilizzando questo tipo di sintassi nel codice HTML di un link:



Pubblicato il 08/09/19 - aggiornato il  | Nessun commento :

Scoprire le origini delle iscrizioni ai Canali Youtube e i video nelle Playlist

Avere un buon numero di iscritti a un Canale Youtube è necessario per aumentare la visibilità dei contenuti che vi pubblichiamo. È anche importante riuscire a aumentare questo numero o comunque a non diminuirlo. Gli utenti di Youtube infatti possono iscriversi ai Canali, ma anche abbandonarli, se i video pubblicati non incontrassero più il loro gradimento.

La SEO di Youtube non è così studiata come quella di Google, ma pare assodato che avere immediatamente un buon numero di visualizzazioni di un video influisca positivamente nel suo posizionamento nei risultati di Youtube per le varie parole chiave. Quando un Canale pubblica un nuovo video, i suoi iscritti ne ricevono notifica, sempre che abbiano attivato questa opzione. Quindi più sono gli iscritti, più saranno le notifiche inviate e maggiori saranno le possibilità di avere immediatamente un buon numero di visualizzazioni.

Un altro dato sicuramente importante per aumentare l'autorevolezza di un canale, e quindi migliorare il suo ranking, è quello del numero dei video che sono stati inseriti nelle Playlist create da altri utenti. Se un video viene aggiunto alle Playlist di altri utenti, significa che è apprezzato, aldilà del numero dei Mi Piace che ha ricevuto.



Pubblicato il 06/08/19 - aggiornato il  | Nessun commento :

Aggiornamenti algoritmo di Google Core Update: cosa occorre sapere

Gli webmaster di tutto il mondo guardano agli aggiornamenti principali dell'algoritmo di Google con un misto di aspettative che vanno dal timore di essere penalizzati alla speranza di veder premiati i propri sforzi.

Gli aggiornamenti principali di Google vengono chiamati Core Update e avvengono una o due volte l'anno. Gli ultimi di cui abbiamo notizia sono stati introdotti nell'Agosto del 2018 e nel Marzo del 2019.

Se abbiamo notato una significativa diminuzione o aumento di traffico che riteniamo non dovuto a cicli stagionali, si può consultare l'account Google SearchLiason su Twitter, che comunica ai suoi follower se si sta procedendo con il roll-out di un Core Update. Lo scorso 1 Agosto tale account, smentendo con un tweet che fosse in atto un aggiornamenti significativo, ha però linkato un post del Google Webmaster Central Blog che illustra come funzionano gli aggiornamenti dell'algoritmo di ricerca di Google e del perché alcuni vengano resi pubblici.

Spero che i lettori più attenti agli aspetti SEO gradiranno la traduzione con relativa esegesi.



Pubblicato il 19/07/19 - aggiornato il  | Nessun commento :

Come scegliere il titolo del post per avere più visite

Chi scrive su internet sa che non basta pubblicare dei buoni contenuti per avere un buon posizionamento nei risultati di ricerca di Google. Anche se, a detto dello stesso Google, il contenuto di una pagina web è il fattore più importante per determinarne la posizione nell'elenco dei risultati di una particolare query di ricerca, esistono altre centinaia di fattori che influenzano l'algoritmo di Google.

È opinione comune di chi si occupa di Search Engine Optimization (SEO) che, dopo il contenuto della pagina (content is king), il fattore che più influenza l'algoritmo di Google sia il titolo del post. In un precedente articolo ho elencato in forma sintetica quelle che sono le attività più importanti per migliorare la SEO della pagina e del sito.

Non mi sono però dilungato su come creare un tale titolo, né tanto meno ho mostrato un esempio di come operare per ottimizzarlo in ottica SEO. Innanzitutto dobbiamo fare in modo che non superi i 70 caratteri perché altrimenti Google lo troncherà nei risultati di ricerca. Un titolo non visualizzabile completamente avrà sicuramente un numero di click degli utenti inferiore a quello di un titolo che possa essere letto interamente.



Pubblicato il 26/06/19 - aggiornato il  | 2 commenti :

Rimediare a una penalizzazione di Google rifiutando i link indesiderati

Nei mesi scorsi ci sono stati due aggiornamenti dell'algoritmo di Google che hanno migliorato il posizionamento di alcuni siti e peggiorato quello di altri. L'update più corposo è stato lo scorso Marzo ed è stato chiamato appunto March 2019 Core Update.

Un altro aggiornamento è avvenuto in questo mese, nella settimana successiva al 6 Giugno 2019. Si può avere conoscenza di questi update seguendo su Twitter l'account Google SearchLiaison che conferma o meno con dei tweet il rollout degli aggiornamenti dell'algoritmo.

Come detto ci sono stati siti che hanno beneficiato di questi update mentre altri hanno mantenuto le loro posizioni. Quelli che hanno perduto traffico organico a seguito di questi aggiornamenti, si porranno la domanda se la debacle sia dovuta a qualche penalizzazione da parte di Google. Infatti non sempre Google avverte con un messaggio di una penalizzazione in atto.

Il peggioramento del posizionamento può essere dovuto a una pluralità di fattori che non è il caso di affrontare in questo post, visto che ci sono più di 200 fattori di ranking che determinano il posizionamento. O meglio erano quel numero 5 anni fa, adesso saranno molti di più, vista l'importanza sempre crescente della ricerca con il mobile.



Pubblicato il 18/06/19 - aggiornato il  | Nessun commento :

Come mostrare un box con info sull'autore alla fine dei post su Blogger

I recenti aggiornamenti dell'algoritmo di Google, riguardo ai risultati di ricerca, hanno penalizzato i siti con autori non precisamente individuabili. Come più volte illustrato nelle Linee Guida per Webmaster e nei vari tweet riconducibili a ingegneri che si occupano del posizionamento dei siti, uno dei fattori più rilevanti per il ranking delle pagine web è quello dell'autorevolezza dell'autore che le ha pubblicate.

A parità di altri fattori, è evidente che Google privilegerà nei risultati delle SERP quegli articoli che hanno un autore già conosciuto dal motore di ricerca, che abbia già pubblicato post sullo stesso tema e che goda di un buon seguito di follower sui vari social network. Per completare l'impianto è anche necessario che sul sito sia presente una pagina con le informazioni sull'autore.

Non occorre redigere una biografia esauriente ma bisogna dare almeno le informazioni necessarie per mostrare ai lettori, ma anche ai motori di ricerca, che chi ha scritto il post non è un raccattato per strada, che di punto in bianco si è messo a scrivere su argomenti di cui non è esperto, ma è uno che conosce la materia, sia per gli studi effettuati che per l'esperienza maturata in anni di lavoro o comunque di attività sul campo.



Pubblicato il 17/05/19 - aggiornato il  | 5 commenti :

Tag e attributo Title: come aggiungerlo a immagini, link e video

Quando si crea una pagina web occorre tenere in considerazione le linee guida di Google per posizionarlo al meglio nell'elenco dei risultati di ricerca, tale lista viene solitamente chiamata con l'espressione SERP, acronimo di Search Engine Results Page.

Nel precedente post abbiamo visto quelli che sono i comportamenti virtuosi per dare ai contenuti dei nostri post le maggiori chance di un buon posizionamento. Una grande importanza in queste attività li hanno alcuni tag che è essenziale non dimenticare. Un esempio in tal senso è l'attributo Alt, ovvero il Testo Alternativo, che non deve mai mancare nelle immagini.

Nelle foto è opportuno anche aggiungere l'altro attributo Title, il cui testo sarà visibile in un tooltip quando il cursore punterà l'immagine. Mentre il tag Alt è specifico per le immagini, il tag Title può essere aggiunto anche ad altri oggetti HTML. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, l'attributo Title non serve per quello che è il titolo della pagina, o meglio viene inserito in un modo diverso, e nella sezione <head> della pagina web.


SEO dei blog su Blogger per migliorare il posizionamento dei post

Se avete un sito probabilmente avrete già sentito parlare di SEO e di SERP. Si tratta di acronimi che in sostanza sintetizzano tutta quella attività che deve svolgere il webmaster per posizionare meglio le pagine del proprio sito nei risultati di ricerca relativi alle varie parole chiave.

Questa attività è simile per i siti creati con qualsiasi CMS ma ci sono delle accortezze particolari da prendere per ciascuna piattaforma utilizzata per la creazione del nostro sito. Il numero dei visitatori di un sito dipende da molte circostanze. Ci sono quelli che sono collegati ai social network come Facebook, Twitter e Instagram con i visitatori veicolati dai social tramite i loro click fatti sui link di collegamento.

La maggior parte del traffico però è di tipo organico, ovvero deriva dalle ricerche, e la stragrande maggioranza di quest'ultime vengono fatte tramite Google. Per ogni parola o frase chiave, Google presenta un elenco di risultati di ricerca. L'utente poi li potrà scorrere, per poi cliccare sul link che più gli sembra pertinente.

Il webmaster deve quindi cercare di posizionare i propri post nelle prime posizioni dei risultati di ricerca e pubblicare dei titoli che siano in linea con quello che cerca chi ha digitato quella particolare ricerca. Le parole chiave vengono anche chiamate query, espressione che in informatica viene utilizzata per una interrogazione da parte di un utente di un database. Google qualche anno fa utilizzava più di 200 fattori di ranking per il posizionamento dei vari post nei risultati di ricerca. Adesso probabilmente saranno molti di più.



Pubblicato il 14/05/19 - aggiornato il  | 15 commenti :

Indicizzare manualmente un post dalla nuova Google Search Console

Chi possiede o amministra un sito web sa che non basta pubblicare un post per farlo conoscere. Occorre che Google lo rilevi e che lo inserisca nel proprio Indice. Solo in questo modo la pagina avrà delle chance di finire nei risultati di ricerca per qualche parola chiave.

Successivamente poi si potrà pensare a come scalare le posizioni nella SERP (Search engine results page) per posizionarsi sempre meglio e attirare traffico, in conseguenza dell'aumento delle visualizzazioni, e quindi dei click, da parte di chi effettua le ricerche. Questo tipo di traffico si definisce organico, un genere di traffico qualificato con utenti specificatamente interessati agli argomenti trattati nella pagina web.

Non è raro che Google non riesca a indicizzare tutte le pagine web di un sito, specialmente dei siti con un numero di visualizzazioni non troppo alto che quindi vengono scansionati meno frequentemente. Fino a qualche tempo fa, per controllare se un nostro post fosse stato indicizzato o meno da Google, dovevamo fare una ricerca incollando esattamente il titolo del post seguito dal nome del sito, per verificare che fosse presente nei risultati di ricerca. 

Adesso lo possiamo fare direttamente dalla nuova versione della Google Search Console. Un aiuto alla indicizzazione più rapida dei post viene dall'invio a Google delle sitemap. Accanto a ciascuna Sitemap inviata, c'è un pulsante con una icona a forma di grafico a barre verticale, su cui cliccare per controllare lo stato degli URL inviati da quella specifica sitemap. Verranno mostrati gli Errori, le Pagine Valide e le Pagine Escluse.



Pubblicato il 05/04/19 - aggiornato il  | 1 commento :

Come aggiungere un indice nei post con link ai capitoli

Chi pubblica contenuti su un blog o un sito ha i suoi punti di riferimento in colleghi che sono riusciti a ottenere grandi risultati con la loro attività nel web, ed è normale cercare di imitarli, di copiarne lo stile e il tipo di approccio, per migliorare le performance del nostro sito come autorevolezza, traffico e magari pure con gratificazioni economiche.

Chi si occupa di tecnologia non può fare a meno di seguire Salvatore Aranzulla, che per sua stessa ammissione riesce a guadagnare anche un milione di euro. Le particolarità di Aranzulla sono parecchie e tutte da analizzare. Innanzitutto pubblica dei contenuti per persone che hanno conoscenze informatiche vicino allo zero. Un suo post dalle moltissime visualizzazioni fu quello dal titolo "Come spegnere l'iPhone".

Un'altra sua prerogativa è quella di un incipit del post in cui spiega a sommi capi di quello che parlerà, per poi immancabilmente invitare il lettore a mettersi tranquillo, prendersi 5 minuti di tempo e leggere il suo articolo perché si trova nel posto giusto per risolvere i suoi problemi.

I suoi post sono sempre piuttosto lunghi e sviscera tutte le possibili opzioni di un determinato argomento. Per aiutare il lettore nella navigazione del post, all'inizio dello stesso, inserisce un indice con i titoli degli argomenti. Tali titoli cono collegati con l'inizio del capitolo relativo. Può darsi che Google apprezzi particolarmente questo stile di presentare i contenuti. Per questa ragione in questo post illustrerò appunto come creare un indice all'inizio di un articolo, con i titoli dei vari capitoli o sezioni. L'indice avrà i collegamenti ai rispettivi capitoli, in modo da aiutare il lettore nella navigazione dei contenuti.


Pubblicato il 29/03/19 - aggiornato il  | 2 commenti :

March 2019 Core Update dell'algoritmo di Google: promossi e bocciati

Circa due settimane fa, più o meno tra il 14 e il 15 Marzo, mi sono accorto di un sensibile aumento delle visite ricevute da questo sito. L'aumento è diventato ancora più sensibile i giorni successivi. Sono andato a verificare su Search Console se fossi stato promosso da Google per qualche parola chiave ma la tendenza al miglioramento era generale.

Ho allora fatto delle ricerche per verificare che non fosse in atto un aggiornamento da parte dell'algoritmo di Google che avesse premiato il mio sito. In effetti era così. L'aggiornamento è iniziato il 12 Marzo 2019 e ha riguardato tutti i settori. Si è trattato di un aggiornamento corposo che è stato chiamato "March 2019 Core Update" e che arriva dopo dopo l'ultimo aggiornamento del 1 Agosto 2018 che aveva provocato diverse polemiche, soprattutto tra i siti che si occupavano di medicina e che erano stati particolarmente colpiti. Il fatto stesso che Google abbia dato un nome all'aggiornamento è inusuale e denota che è stato un update particolarmente importante.

Dopo 12 anni di attività sul web posso testimoniare che in genere gli aggiornamenti penalizzanti sono più numerosi di quelli premianti per una ragione ovvia. L'aggiornamento serve anche per far emergere forze fresche e quindi i siti già affermati subiscono solitamente una certa penalizzazione a favore di quelli emergenti.



Pubblicato il 05/03/19 - aggiornato il  | Nessun commento :

Youtube SEO: migliorare il posizionamento dei video su Youtube

Le ricerche effettuate dagli utenti si rivolgono sempre più spesso verso i video piuttosto che verso le pagine di contenuti testuali. D'altra parte è lo stesso Google che mostra video di Youtube nei risultati di ricerca addirittura prima dei link a pagine con contenuti classici.

In un prossimo post vedremo come verificare il posizionamento di nostri video in relazione a delle parole chiave mentre in questo articolo illustrerò le linee generali di quali tecniche usare, per cercare di posizionare i nostri video più in alto possibile, nei risultati delle ricerche effettuate direttamente su Youtube.

Come certo saprete l'attività per migliorare la SERP delle pagine web si chiama SEO, acronimo di Search Engine Optimization, quindi per abuso di linguaggio potremo chiamare Youtube SEO la medesima attività applicata a video e a canali di Youtube.

Innanzitutto è probabile che Youtube privilegi nel suo ranking gli utenti che sono diventati dei partner pubblicitari di Youtube anche se non ci sono certezze assolute di questo fatto. In secondo luogo molti utenti arrivano a visualizzare un nostro video, non attraverso la ricerca, ma cliccando sui Video Suggeriti mostrati alla fine della riproduzione. Inoltre le ricerche su Google e su Youtube hanno dei volumi di ricerca spezzo molto diversi. Ne discende che la SEO su Youtube è alquanto  diversa dalla SEO classica per siti e pagine web.



Pubblicato il 11/01/19 - aggiornato il  | Nessun commento :

Attivata l'indicizzazione con priorità ai contenuti per dispositivi mobili

Alla fine di Marzo del 2018, Google annunciò il passaggio alla indicizzazione mobile first, che sarebbe stato attivato progressivamente. In breve, mentre prima veniva data la priorità alla indicizzazione dei contenuti della versione desktop di un sito, in futuro tale priorità sarebbe stata data ai contenuti della versione mobile.

Inizialmente questo nuovo approccio alla indicizzazione sarebbe stato introdotto nei siti di lingua inglese e, successivamente, in quelli di tutto il mondo. Recentemente ho ricevuto una email dal Team di Search Console che mi informava che anche alcuni miei siti, che ho aggiunto come Proprietà su Search Console, avrebbero ricevuto tale aggiornamento, che potremmo definire brevemente "mobile-first".

In linea di massima la maggior parte degli amministratori di siti non debbono fare nulla, ma solo controllare che la usabilità dei loro domini da parte dei dispositivi mobili sia ottimale. C'è da considerare infatti che le SERP, cioè il posizionamento dei post di un sito, verranno determinate calcolando il ranking sui contenuti per il mobile.



Pubblicato il 18/12/18 - aggiornato il  | 2 commenti :

Come inviare la richiesta di riconsiderazione a Google Search Console

Qualche giorno fa mi sono arrivate delle email da Google Search Console come non avevo mai visto in più di 10 anni di attività sul web. Illustrerò tutti gli eventi che sono seguiti sperando di essere di aiuto a chi si trovasse in una situazione simile.

Tra i fattori di ranking di un sito web hanno particolare importanza i backlink, ovvero i collegamenti a pagine di un dominio da parte di altri siti. Per questa ragione Google ha introdotto delle linee di condotta atte a stroncare il fenomeno dei link venduti o reciproci. Le linee guida di Google possono essere consultate nella pagina delle Istruzioni per Webmaster che contengono anche un video tutorial esplicativo.

Molti "esperti SEO" per posizionare meglio i siti dei loro clienti propongono agli webmaster di linkare tali siti, con particolari parole chiave nell'anchor text, a fronte di un corrispettivo in denaro. Non passa giorno che anche io non riceva proposte di questo genere attraverso il modulo di contatto. Mi sono sempre rifiutato, perché qualche decina di euro sono niente in confronto alla perdita di credibilità nei confronti dei lettori, più che dei motori di ricerca.



Pubblicato il 11/12/18 - aggiornato il  | 1 commento :

Come trovare i link rotti

Per rispettare le regole SEO consigliate da Google, bisogna stare particolarmente attenti ai link interni ma soprattutto ai link esterni che vengono inseriti nei post. Seguire la procedura che ho illustrato nel post su come creare un link, non è sufficiente.

Facendo riferimento a un sito che si occupa di informatica, non è raro che vengano recensiti servizi che poi vengono ritirati. I collegamenti alle pagine in questione diventano quindi dei link rotti, o broken links in inglese, che potrebbero essere penalizzanti per l'autorevolezza del sito e quindi per il suo posizionamento.

Quando si hanno post vecchi di anni, tutte le volte che si aprono, bisognerebbe controllare se nel frattempo non si sia rotto qualche collegamento. I link interni non funzionanti, oltre a essere sanati, debbono poter contare su una pagina di errore 404 personalizzata che è possibile creare anche su Blogger.

I collegamenti esterni non più funzionanti ci vengono mostrati su Search Console ma, se si sono scritti molti post, la ricerca di tali errori è piuttosto lunga e laboriosa. Spesso poi Google scansiona anche gli URL semplicemente incollati e non cliccabili e questo comporta una ulteriore perdita di tempo.



Pubblicato il 28/08/18 - aggiornato il  | 3 commenti :

Blogger: come modificare e unire i nomi delle etichette

Chi possiede un sito su piattaforma Blogger, in fase di pubblicazione dei post, può aggiungere fino a un massimo di 20 etichette (label in inglese) per organizzare i contenuti in funzione degli argomenti trattati. Un sito che si occupa di cucina per esempio può inserire etichette come antipasti, primi, secondi, dessert, dolci, ecc... per organizzare gli articoli per temi.

Per ogni tipologia di sito si possono trovare etichette in grado di organizzare i post in categorie. Contrariamente a quanto accade in Wordpress, su Blogger non ci sono gerarchie di etichette. Su Wordpress ci sono Categorie Madri che comprendono categorie secondarie. Per esempio una Categoria Madre tipo Sport può comprendere Categorie Figlie quali Atletica, Nuoto, Calcio, Basket, ecc...

Per questa e per altre ragioni su Blogger bisogna essere molto parchi nell'inserire le etichette. Quasi sempre ne può bastare una sola e non si deve mai superare il numero di tre. Anche le etichette possono in un certo senso subire l'usura del tempo. Un nome di etichetta che andava bene un paio di anni fa, può essere che adesso abbia perso di significato. Penso per esempio ai tanti servizi che sono stati ritirati, e che chi si occupa di informatica aveva inserito tra le etichette. Questo vale anche per i blog di tecnologia, con tante marche che hanno interrotto la produzione o che sono state acquistate da altre società, che hanno cambiato il nome del marchio.


Pubblicato il 16/08/18 - aggiornato il  | 1 commento :

Come migliorare le performance SEO di un sito con Chrome

Google ha rilasciato diversi tool per monitorare le performance di siti e pagine web, relativamente alla loro velocità di caricamento, alla facilità o meno con cui si visualizzano dai dispositivi mobili, alla correttezza dell'inserimento dei dati strutturati.

Lighthouse è una estensione di Chrome che aggiunge al browser uno strumento open source per migliorare le prestazioni, la sicurezza e la correttezza di siti pagine web. Quando si controlla una pagina, Lighthouse la illumina come un Faro, da cui il nome, attraverso una raffica di test che determinano una serie di indicatori. Viene quindi generato un rapporto sulla efficacia della pagina e indicati i punti in cui migliorarne le prestazioni.

Naturalmente si può monitorare la homepage di un nostro sito, come una singola pagina. È anche possibile testare le performance di siti con cui siamo in concorrenza, per paragonarne le prestazioni. Gli utenti di Wordpress non si possono limitare alla semplice installazione di un plugin che si occupa dell'aspetto SEO, e gli amministratori di siti su piattaforma Blogger non possono lasciare fare tutto a Google.