Le immagini in formato SVG sono sostanzialmente diverse dai file di immagini a cui siamo più abituati come JPG, PNG o GIF. Le immagini dei formati più comuni sono infatti una rappresentazione nel sistema binario di ogni singolo pixel che le compongono e ad ogni pixel è associato il suo codice di colore. In sostanza l'immagine viene vista come un insieme di punti, chiamati appunto pixel, in un riferimento cartesiano ortogonale a cui associare a ciascuno di essi un colore e un livello di trasparenza, nel formato PNG.
Vista la relativa pesantezza dei file immagine classici, spesso vengono applicati degli algoritmi di compressione per alleggerirli senza perdere in qualità. Nei primi anni 2000 è stata però messa a punto una nuova tecnologia, attraverso il linguaggio VML (Vector Markup Language), che ha portato allo sviluppo del formato SVG (Scalable Vector Graphics) ovvero di quella che può anche essere definita come Grafica Vettoriale Bidimensionale.
Il formato SVG è di tipo testuale e i file SVG non si aprono con un Editor grafico, come potrebbero essere Photoshop, Gimp o Paint.NET, ma con editor quali Notepad++, o addirittura con il Blocco Note. I file SVG sono quindi formati da un codice testuale, e il loro linguaggio è stato codificato dal W3C, quindi è open source, e non è proprietà di nessuna azienda. A differenza delle immagini raster, come lo sono JPG o PNG, le immagini SVG non perdono qualità quando vengono aumentate le loro dimensioni.