Pubblicato il 14/01/15 - aggiornato il  | 10 commenti :

Come guadagnare un milione di euro all'anno con un blog.

Analisi della esperianza di Salvatore Aranzulla che ha creato un blog che genera un reddito di un milione di euro l'anno.
Non si tratta del solito titolo per aumentare i click nei risultati di ricerca di Google ma di un fatto reale. Tre giorni fa Salvatore Aranzulla ha concesso una intervista a il Giornale.it in cui ha confessato di generare un fatturato annuo di un milione di euro con il suo blog Aranzulla Tecnologia ospitato nel portale Virgilio. Si tratta di un caso limite difficilmente replicabile che però si presta a delle considerazioni importanti per chi opera nel mondo del blogging. 

Se avete cercato sul web una qualsiasi cosa che riguardi Windows, Office, Mac, video, audio o software vi sarà certamente capitato di avere come primo risultato proprio un post di Salvatore Aranzulla che ora pubblica anche su Totaltech.it. Il suo segreto è la semplicità di esposizione che lo fa apprezzare dagli utenti meno esperti ma che fa anche storcere il naso agli esperti informatici che gli contestano il fatto di pubblicare esclusivamente guide per dummies. Provate a cercare su Google "come spegnere l'iPhone" e vedrete due articoli di Aranzulla posizionati al primo e al secondo posto. Il fatto è che alla maggior parte dei blogger suoi concorrenti neppure verrebbe in mente di perdere tempo a scrivere un articolo su una tale banalità. Questo è invece il suo segreto che in fondo è l'uovo di Colombo. La maggior parte delle ricerche su internet non sono fatte da esperti ma da persone con una conoscenza modestissima degli argomenti. Questo non vale solo per l'informatica. Anche le query più cercate nell'ambito medico per esempio sono di una semplicità disarmante. Se anche fossimo esperti di fisica delle particelle qualora facessimo delle ricerche su come si stirano le camicie lo faremmo comunque impostando delle parole chiave banalissime. Tutti noi siamo dei dummies sul web ad esclusione di pochissimi argomenti di cui siamo effettivamente esperti. 

Questa vicenda mi ha fatto riflettere e mi ha dato lo spunto per un articolo completamente diverso da quello che scriverebbe Aranzulla, che non si posizionerà certamente nelle prime posizioni dei motori per nessuna parola chiave ma che spero possa essere di una qualche utilità per chi come me abbia intrapreso la difficile ma esaltante avventura del blogging. Il dato eccezionale del fatturato di Salvatore Aranzulla fa pensare che con un semplice sito si possa generare un reddito che permetta di vivere in modo indipendente da altre attività? Il sistema utilizzato da Aranzulla può essere replicato in un altro settore del web? È possibile ottenere ottimi risultati con un sito gestito da una sola persona oppure ci vogliono più siti a cui lavorano molti autori? Non sono certo il depositario di verità assolute ma cominciamo a fissare alcuni punti fermi.  

 

NASCITA DI UN BLOG COME UNA STARTUP


Quando si inizia a pubblicare su un sito non ci si rende conto che abbiamo avviato una startup. Si tratta indubbiamente di una startup particolare ma che ha in nuce tutte le caratteristiche di una vera impresa. Si può decidere di rimanere nel campo del  no-profit oppure se provare a generare reddito. Un blog o anche un sito di altro genere in linea di massima ha bisogno di una spesa iniziale molto modesta, addirittura nulla se si decide di utilizzare una piattaforma gratuita. Le spese di gestione sono bassissime  visto che per un sito gestito da una sola persona si limitano al costo del dominio quando non si sia optato per uno gratuito. 

 

IL BLOG COME FONTE DI REDDITO


Un sito può diventare la più importante fonte di reddito per chi lo gestisce? L'esperienza di Salvatore Aranzulla ci dice che è certamente possibile però con delle precisazioni importanti. Nel web non si ottiene niente con niente quindi alla base di un sito di successo anche dal punto di vista economico ci deve essere un grande lavoro.  Io per esempio attualmente dedico circa un'ora al giorno per scrivere post e per rispondere ai commenti. Pubblico al massimo un articolo al giorno e alcuni giorni non lo pubblico affatto. È chiaro che con questo modo di procedere non si riuscirà mai ad avere un blog con un numero di visite sufficienti a generare un reddito accettabile. 

Ci sono moltissimi sistemi per monetizzare il traffico di un sito e non è questa la sede per analizzarli. Il più usato è certamente quello di inserire dei banner pubblicitari ma si possono anche vendere prodotti come ebook o addirittura creare un sito di e-commerce. 

 

QUANTE VISITE CI VOGLIONO PER GUADAGNARE UNA CIFRA PARAGONABILE A UNO STIPENDIO? 


Per avere dei risultati economici apprezzabili non si può prescindere da quella che è la fonte di tutto. Quello che conta alla fine è la quantità di persone che leggono i contenuti del blog cioè il numero dei visitatori unici e il numero delle pagine viste in un dato lasso di tempo. Esiste un indicatore molto semplice che misura il rapporto tra pagine viste e guadagno e che si chiama eCPM e che è il numero che deriva dal rapporto tra ricavi generati e numero di pagine viste moltiplicato per mille. Se un sito ha un eCPM medio di 3€ significa che per ogni mille pagine visualizzate vengono guadagnati (o fatturati) 3 euro. Questo valore varia di parecchio a seconda della tipologia di siti e degli argomenti trattati. I forum hanno un eCPM basso mentre i siti più importanti potendo spuntare delle condizioni più vantaggiose da parte dei programmi di affiliazione ce l'hanno più alto. Va anche considerato che gli utenti con una cultura informatica più alta utilizzano estensioni tipo AdBlock Plus che lo abbassano notevolmente. Questo valore viene indicato anche come RPM e forse è questo l'acronimo più giusto visto che l'eCPM considera il costo per l'inserzionista mentre l'RPM il reddito per il publisher. Un piccolo blog può avere un RPM che varia da 1 a 3 al massimo 4. Questo significa che ci sono ricavi da 1 a 4 euro ogni mille pagine viste. Se si volesse generare un reddito poniamo di 1200 euro mensili ovvero di 40 euro giornalieri bisogna quindi avere un numero di pagine viste al giorno che variano da 10.000 per un RPM da 4€ fino a 40.000 per un RPM da 1€. Credo di poter dire che non ci sono blog gestiti in modo saltuario da una sola persona che raggiungono questo livello di traffico. Questo non significa che con un lavoro costante a tempo pieno non si riesca ad avvicinare questo obiettivo indubbiamente molto ambizioso. 
 
 

LE PARTICOLARITA DI ARANZULLA  


Aprite il blog di Aranzulla e leggete i titoli degli ultimi post: "Come oscurare numero cellulare", "Come scaricare musica gratis sul cellulare", "Come risalire ai propri antenati". Il titolo è costruito in modo da essere esattamente la query di una ricerca su Google. Non usa neppure gli articoli come del resto è prassi comune quando si fa una ricerca. I titoli iniziano quasi sempre con Come esattamente come la maggior parte delle parole chiave. Se scrivesse in lingua inglese inizierebbe i suoi post con How to. I commenti nel suo blog praticamente non esistono visto che dal punto di vista della redditività interagire con i lettori è solo una perdita di tempo.

salvatore-aranzulla-tecnologia

La forza del blog di Aranzulla dipende però anche dal dominio su cui è ospitato. Questa è anche una riprova di come tra gli oltre 200 fattori di ranking l'autorevolezza del dominio (Virgilio) svolga un ruolo preminente. Se si accede ad Alexa per visualizzare i dati del sito si trova uno straordinario 32,9% di frequenza di rimbalzo e un altrettanto straordinario di 5:03 minuti di permanenza media.

I ricavi derivanti dalla pubblicità online sono diventati molto importanti anche per quotidiani cartacei quali Repubblica, Il Sole 24 Ore o il Corriere della Sera. Queste aziende hanno però una gran quantità di giornalisti che vi lavorano e quindi moltissime spese. Ci sono però delle realtà quali Il Post o Huffington Post che pur avendo numerosi giornalisti da pagare riescono a sopravvivere senza vendite cartacee ma solo tramite la pubblicità sul sito. Salvatore Aranzulla può contare su 1 milione e 800.000 pagine viste al giorno che è un dato nettamente inferiore ai 13 milioni giornalieri medi di Repubblica ma certamente può contare su spese nettamente inferiori. Un caso particolare nella editoria online è quello del più famoso blog politico nostrano, il blog per antonomasia, che può contare su circa 4-5 milioni di pagine viste al giorno e i cui contenuti vengono creati dai due proprietari e dai militanti praticamente senza spese aggiuntive se non quelle del costo del dominio.   

  

MEGLIO UN SITO GESTITO DA UNA SOLA PERSONA O MULTIAUTORE?


Nel web 1+1 non fa 2 ma spesso fa 3 o quasi 3. Nel senso che se un sito è gestito da più autori il suo traffico è superiore a quello che si avrebbe sommando le pagine viste dei singoli blog se gli autori avessero deciso di pubblicare separatamente. Occorre quindi scegliere questa via? Come in tutte le cose ci sono vantaggi e svantaggi. L'equipe che gestisce il blog deve essere molto affiatata con una linea editoriale condivisa già all'inizio della vita del blog perché altrimenti subentrano i problemi e le incomprensioni. Anche la suddivisione dei proventi deve essere molto chiara. Però se la divisione del reddito avviene in modo paritario può portare a delle recriminazioni da parte di chi scrive i migliori contenuti mentre una suddivisione in funzione delle pagine viste per ciascun autore può portare a delle invidie o peggio. Prima di affrontare una avventura di questo genere in comune è meglio quindi soppesare tutte queste tematiche. 

 

COME TROVARE L'ARGOMENTO GIUSTO


Questa ultima considerazione è la più importante oserei dire fondamentale e particolarmente complessa. Non ci sono sistemi per trovare l'argomento giusto. Per avere molte pagine viste bisogna che tratti temi con un volume di ricerche adeguato ma d'altra parte che non abbia molta concorrenza. L'unica cosa certa che ci viene dall'esperienza di Aranzulla è quella di scrivere per dummies perché i contenuti semplici e alla portata di tutti sono quelli che portano più traffico.


10 commenti :

  1. ^_^
    Aranzulla ha valutato il flusso crescente di persone che si stavano affacciando al web con tablet, iphone, e tutti quei mezzi adatti a persone completamente incapaci con un PC ed ha saputo cavalcare quel flosso di click. Da notare che tablet e simili sono quasi tutti senza blocco pubblicità, a differenza dei browser.
    Oltre a questo ha investito parecchio in AdWords ed il guadagno non gli deriva sicuramente dai soli banner.
    Ha sicuramente un manager, così come le cosiddette star di youtube Favaj, Mr.Metano (nomi volutamente alterati) hanno manager che si occupano di promuovere nel web il prodotto "ragazzino sbarbato dai lineamenti appetibili".
    Questi elementi sono il falso del web, che a tutt'oggi risulta migliore per quei blogger che non rappresentano una catena di montaggio. In effetti io preferisco iscrivermi ai feed di un blog come questo che di aranzulla.
    La mitica cover del Times You, riferita a youtube non esiste più. Il web oramai è solo una forma differita di schema televisivo.

    Purtroppo i social network hanno spolpato visitatori a chat e blog, rendendo ancora più cruciale adwords per emergere... anche perchè altre forme per mettersi in rilievo sono a dir poco ardue (vengono considerate spam e spesso ostacolate).

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  2. Diciamo che se fossero tutti come lui saremmo tutti ricchi....tanto di cappello per chi è riuscito a fare del proprio blog una fonte di reddito, come anche le fashion blogger, ma come dice una famosa canzone uno su 1.000 ce la fa.....in questo caso forse 1 su 100.000 ?

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    1. no, ce la fa uno su 1.000.000 di euro ahahah

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    2. comunque basta fare una visura da 20 euro sulla sua P.IVA. per vedere se sta mentendo.

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  3. Come al solito quello che scrivi è molto interessante Ernesto , altro che Arenzulla devo dire che mi è capitato facendo ricerche di trovare un link di tale Arenzulla che è sempre primo sui motori di ricerca , di solito spiega l'acqua calda ma non sempre , credo che quello che tu dici sia vero il banale 'rende' fa audience... io curo un blog particolare infatti non mi da certo da vivere , ma mi va bene così quello che divulgo è per pochi ed è giusto così ..peccato però :(

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  4. Senza nulla togliere alla professionalitá di Aranzulla, dobbiamo ammettere che il suo sito é, per cosí dire, molto semplice. Assomiglia a una versione online dei libri "for Dummy". Sicuramente questo é il suo forte, peró difficilmente una persona con un briciolo di conoscenza tecnica andrebbe a visitare il suo sito. É come se io, per capire come fare un blog, vada a chiedere su Yahoo Answers, invece di chiedere a te.

    Che lui sia molto furbo e che sappia postare articoli con un titolo azzeccato é indubbio, peró non sempre puoi fare come lui. Dipende da quello che il tuo blog tratta. Se hai un sito o un blog di ricette, per esempio, é facile creare un titolo adeguato alla ricerca su Google, ma se parli di politica, sport o argomenti diciamo sociali, non puoi iniziare con un "How to".

    Sui banner pubblicitari e su AdSense ho dei forti dubbi. Io li avevo usati per un po' di tempo, ma dopo 3 anni ero riuscito a guadagnare solo 4 euro e rotti!! Non dico che non funziona peró penso che questo sistema sia un po' sovrastimato.

    In ogni caso penso che per poter guadagnare decentemente con un blog o sito occorra fare un piano amministrativo e logistico non indifferente. Penso che occorra investire tempo e denaro e procurarsi le persone giuste. Un povero cristo come me, che dedica il tempo libero alla cura del proprio blog, magari alla sera dopo il lavoro, difficilmente fará soldi con questo.

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  5. Google ha investito miliardi per un social network fallimentare, che anche assomigliasse a facebook sarebbe comunque un luogo che non porta cultura e contenuti nel web. Oggi Facebook è un luogo di svacco e twitter anche peggio, vi si fanno battute e basta.
    Blog e forum storicamente sono stati rispettivamente diari o approfondimento dei contenuti e assistenza, per questo che si può affermare con certezza che blog e forum hanno reso grande il web.
    Social è la gente che prima si riuniva nei blog e nei forum, mentre oggi cazzeggia sui social network tutto il giorno, e la locuzione "social network" per descrivere alcuni siti per me è solo marketing ben riuscito perchè la gente è sociale, non il sito. Ma la gente va dove le pare.
    Al contrario siti come facebook andrebbero definiti come anagrafe-network con chiaro intento di monitorare ed associare un nome e cognome reale ad un IP connesso, con profonde implicazioni legali a riguardo.

    Vero è che con 1200 visite al giorno i banner google rendono 100 euro al mese, ed il sistema seppur ottimo per funzionalità e retribuzione rispetto ai concorrenti, premia chi ha più visite e non i piccoli blogger.
    In effetti i piccoli blogger con circa 10 lettori al giorno avrebbero una retribuzione più alta con un pay to write che con un sistema RPM o CPM
    http://alla-ricerca-dei-soldi.blogspot.it/2014/10/esercito-dei-troll-cinesi-50-centesimi-paid-to-write-banner-pubblicitari-giornalisti-SEO.html

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  6. I post di Aranzulla sono fantastici. Io sapevo a malapena scrivere una mail ora ho il mio piccolo blog anche grazie ai suoi preziosi consigli. Merita il successo che ha.

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  7. Io apprezzo più il lavoro di Ernesto, grazie a lui ho creato un blog che mi sta dando diverse soddisfazioni 8mila visite al giorno. Gran parte di questo risultato lo devo al creatore di questo sito ideepercomputerdinternet.com Grazie ancora

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