Pubblicato il 27/07/10 - aggiornato il  | 2 commenti :

Il telescopio Kepler della NASA ha scoperto 140 pianeti abitabili simili alla Terra.

Non è mia intenzione trattare in modo analitico questo aspetto molto affascinante della ricerca. Sono secoli però che una delle domande più ricorrenti che si pongono gli scienziati ma anche le persone comuni è quella se nell'Universo siamo soli o se esistono altre forme di vita più o meno intelligenti.

Esiste una branca della Cosmologia che studia proprio queste ipotesi, mi risulta che siano anche stati istituiti anche in Italia i primi corsi universitari relativi a questa disciplina che si chiama Astrobiologia. Intorno ad ogni stella è presente quella che viene chiamata Cintura Verde o Zona Abitabile o Goldilocks. Si tratta cioè di zone dello spazio in cui è possibile che attecchisca la vita. In genere si tratta di pianeti che devono trovarsi a una certa distanza da una stella per avere il beneficio dell'energia irradiata senza che questa sia troppa e impedisca la presenza dell'acqua allo stato liquido. L'acqua liquida è fondamentale in moltissime reazioni chimiche che sono alla base della biologia.

Il 7 Marzo del 2009 la NASA ha lanciato la sonda Kepler proprio nell'intento di scoprire pianeti simili alla terra al di fuori dell'orbita del Sole. L'obbiettivo era quello di analizzare almeno 100.000 stelle e la durata della missione era prevista in tre anni e mezzo. Le stelle analizzate sono state più di 150.000 e i risultati hanno del clamoroso

  1. I pianeti trovati potenzialmente abitabili sono 706
  2. Almeno 140 di questi hanno una conformazione rocciosa simile a quella della Terra e contengono sia terre emerse che acqua
  3. La missione proseguirà anche per i prossimi quatto anni

Se si è interessati all'argomento si può andare sul sito del Progetto Keplero della NASA e scoprire quali sono le zone della Via Lattea che sono state monitorate (soprattutto comprese tra le costellazioni del Cigno e della Lira).

Per concludere ricordo che è ancora fonte di discussione un tema che potremo assimilare a quello classico "E nato prima l'uovo o la gallina?". In Astrobiologia non è ancora chiaro se "I pianeti in cui è presente la vita come la Terra devono avere la nostra atmosfera o, all'opposto, hanno questa atmosfera proprio perché c'è la vita". Cinque miliardi di anni fa l'atmosfera della Terra era molto diversa dall'attuale e la vita è iniziata negli abissi marini. La nascita dell'atmosfera è stata un mero processo geologico o la presenza della vita ha influito sulla sua composizione chimica?

Si tratta della cosiddetta Ipotesi Gaia in cui si teorizza che gli oceani, i mari, l'atmosfera, la crosta terrestre e tutte le altre componenti geofisiche del pianeta terra si mantengano in condizioni idonee alla presenza della vita proprio grazie al comportamento e all'azione degli organismi viventi, vegetali e animali. Tale teoria fu presentata da James Lovelock nel 1979.



2 commenti :

  1. Se non fossi stato così in arretrato con la lettura del tuo blog, probabilmente ti avrei citato quando ho parlato, un paio di giorni fa, della notizia...
    Sarà per un'altra volta!

    Altra cosa: questo post poteva partecipare al Carnevale della Fisica #9, però magari puoi sempre segnalarlo per il #10 che verrà ospitato da Popinga:

    http://keespopinga.blogspot.com/

    Spero farà annunci indicando come inviargli i contributi... Nel caso chiedimi maggiori dettagli anche via e-mail.

    Saluti,
    Gianluigi!

    P.S.: ora ti vado a rispondere su Google Wave!

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  2. @Gianluigi
    Questi Carnevali della Matematica e della Fisica hanno cadenze davvero ravvicinate. Non credevo ci fossero così tanti appassionati di scienza sul web ^_^

    RispondiElimina

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