Pubblicato il 16/04/11 - aggiornato il  | 12 commenti :

La morte di un blogger: che rimane della sua opera dopo la sua scomparsa?

La recente tragica scomparsa di Vittorio Arrigoni è stata già ampiamente e giustamente trattata dalla stampa e dalle televisioni; mi sembra quindi superfluo aggiungere nuove parole di cordoglio. Questo volontario che aveva dedicato la sua vita a una causa in cui credeva era però anche un blogger. Attraverso il suo sito Guerrilla Radio informava il mondo sulle condizioni di vita nella Striscia di Gaza. L'ultimo post che ha scritto risale al 13 Aprile e si possono leggere i commenti delle persone che gli hanno mostrato la loro solidarietà durante il breve e tragico rapimento.

Insieme a questo evento terribile ne vorrei ricordare un altro, meno traumatico, ma che comunque riguarda sempre la morte di una blogger. Rosa Torres aveva un meraviglioso sito di tutorial per utenti di Blogger. Esattamente come questo su cui state leggendo, ma di una qualità superiore, visto che poteva contare su più di 6000 abbonati ai feed. Numero di iscritti che è rimasto quasi immutato anche dopo la sua scomparsa. Di lei so solo che abitava nel nord della Spagna, precisamente nelle Asturie, e non sono riuscito a trovare in rete la causa della sua morte prematura; può essere stato un incidente, una malattia o qualche altro crudele scherzo del destino.

El Escaparate De Rosa, il suo sito, è ancora online, l'ultimo aggiornamento è del 17 Gennaio con un post su un widget per diventare follower su Blogger. C'è sempre la pubblicità Adsense, ma non ci sono più commenti. L'ultimo risale alla stessa data del post appena citato. Fa anche tristezza vedere come le immagini del template e degli articoli non siano più visibili, forse per un problema di hosting. Difficilmente spiegabile visto che erano state caricate su Picasa. Per alcune settimane sono stati esposti in diversi siti dei widget listati a lutto che la ricordavano. Molti suoi colleghi di lingua spagnola le hanno dedicato articoli di dolente commiato ed è nata anche la pagina fan in Memoria di Rosa El Escaparate. Sono molti i lettori che lasciano tuttora una testimonianza di affetto e di ringraziamento per l'aiuto ricevuto dalla sua "Vetrina".

Tutto questo mi induce a una riflessione fuori dai temi che tratto di solito. La morte è sempre in agguato e può arrivare quando meno te la aspetti. In settimana ho avuto un piccolo incidente automobilistico. Se invece di cozzare contro una moto a bassa velocità lo avessi fatto, a alta velocità, contro un camion, ora non sarei qui a battere sulla tastiera. Tralasciando l'aspetto degli affetti, delle persone care, di coloro che lasceremmo in questa valle di lacrime, mi pongo il problema di cosa succederebbe a quello che abbiamo creato in rete. Pensare a un sito a cui abbiamo dedicato tempo, impegno e passione che viene lasciato galleggiare nel web senza più l'attenzione di nessuno e senza il necessario controllo sul suo corretto funzionamento è cosa che mi induce una profonda tristezza.

C'è chi crede sia opportuna una legge sul testamento digitale oltre che su quello biologico ma per il momento possiamo solo prendere delle precauzioni per evitare di lasciare andare alle ortiche tutto quello che faticosamente si è creato. Certo esistono siti specializzati per questo; cito Last Memory che ha anche una sezione italiana. Potremo redigere il nostro testamento digitale che sarà inviato all'atto della nostra morte alla persona indicata. Il servizio può servire, oltre che per spedire messaggi postumi alle persone a cui vogliamo bene, anche per rivelare le credenziali dei servizi cui siamo iscritti. Penso agli account di Blogger, Wordpress, Hotmail, ecc. Una particolare importanza possono rivestire anche le affiliazioni pubblicitarie che continueranno comunque a produrre reddito,  quel poco o tanto che sia. La nota decisamente stonata è che vogliono 39 euro per l'iscrizione, ma si tratta comunque di un abbonamento a vita A bocca aperta. E poi quando siamo morti che ce ne facciamo dei soldi?

Qualche mese fa su MakeUseOf fu pubblicato un articolo che illustrava cosa sarebbe successo ai principali account dopo la nostra dipartita. GMail dà la possibilità al parente più vicino di accedere all'account del defunto previa alcune informazioni da inviarsi via fax o email allo stesso Google. Bisogna provare l'avvenuta morte e mostrare di avere ricevuto una email dall'account del De cuius. Maggiori informazioni possono essere trovate in Accesso alla posta di una persona deceduta. L'erede digitale dovrà anche reimpostare la password di Gmail. Per l'account Yahoo invece non c'è nulla da fare. Nessuno potrà mai accedere all'account dopo la tua morte. La cosa ha i suoi pregi e anche i suoi svantaggi che qui non è il caso di elencare.

Su Facebook è possibile trasformare una pagina di una persona defunta in una pagina commemorativa (Memorial Page). Maggiori informazioni si possono trovare sul Blog di Facebook. Per gli account Microsoft come Hotmail o Live c'è una policy della privacy simile a quella di Google. La differenza sta nel fatto che, se rimane inattivo per un certo lasso di tempo, l'account viene soppresso. Il parente più prossimo può comunque accedere senza reimpostare la password ma deve inviare il certificato di morte oltre a tutti i dati dell'account.

Queste tragiche vicende mi hanno fatto venire l'idea di creare un disco o una chiavetta con tutti i dati necessari per continuare a gestire tutta la mia attività sul web anche dopo che sarò morto. Magari posso metterci anche qualche video di spiegazioni. Un altro punto fondamentale è quello di trovare qualcuno che sia in grado, non dico di continuare la tua opera di blogger, ma almeno di non lasciare andare tutto in malora Pensieroso. Da domani prometto di riprendere la pubblicazione di articoli, forse meno comprensibili, ma senz'altro meno tristi.



12 commenti :

  1. Grande articolo! Grazie di aver toccato questo argomento delicato! Niente male l'idea della chiavetta USB dedicata ai dati sensibili, la sfrutto subito! :) Tu camperai cent'anni...non hai bisogno di fare testamento! :)

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  2. E' vero: articolo un po' triste, ma utilissimo. E poi, dalle mie parti si dice che parlare di queste cose allunghi la vita :)

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  3. Molto triste il post e mi sono meravigliata del cambiamento di rotta,ma ho subito compreso il motivo della tua giusta riflessione.
    Credo che per un blog come il tuo sarebbe necessario lasciare un testamento digitale perchè oltre ad essere per tutti noi utilissimo,immagino il tempo e la passione che dedichi al tuo spazio giorno dopo giorno.
    Diciamo però che mi sembra prematuro parlare di queste cose ed anche se gli avvenimenti spesso ci portano a riflettere sulla vita e sul destino,spero che ti passi in fretta questa profonda se pur giustificata tristezza.
    In ogni caso è stata una bellissima ed interessante riflessione.
    un forte abbraccio
    Lella

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  4. Ogni tanto bisogna anche cambiare tono e registro ^_^
    Poi era da tempo che volevo affrontare questo tema. Mi fa piacere che vi sia piaciuto.

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  5. Interessante post...fa riflettere...

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  6. Ma sai che ci ho pensato anche io? mi è capitato di fare le tue stesse riflessioni, anche su persone che da un momento all'altro sono scomparse senza lasciare traccia. E' brutto non poter sapere il perché. Molto interessante questo post, come sempre.

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  7. Molto interessante. Devo dire che a volte anche io ho pensato alle stesse cose...

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  8. Partendo dal presupposto che il caso di Vittorio Arrigoni è molto diverso da quello di Rosa, forse più vicino all'idea che poi viene sviluppata nel post, investiamo molto tempo ed energie nei nostri blog e li viviamo come un investimento, credo che il cd o la chiavetta d'eredità siano cose che tutti possano mettere in conto prima o poi.
    Per Vittorio, dicevo, considero la questione diversa, il suo impegno nel sociale era tale che non è sostituibile, non si tratta di portare avanti un blog qualunque ma di rendere gli altri partecipi di un progetto di vita... spero che resti in rete a dimostrazione dei suoi sforzi e dell'esempio umano dato.

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  9. E' chiaro che i due casi sono agli antipodi. Nella loro diversità coinvolgono però entrambi l'essenza del blogging e della "esistenza in rete". Non volevo aggiungere una nuova testimonianza alla straordinaria esperienza di vita di Vittorio Arrigoni; sono partito da lì per sviluppare delle riflessioni sulla caducità della vita in relazione alla presunta immortalità della rete. Come riuscire a convivere con questa antinomia.

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  10. @Ernesto T.
    si l'ho capito il tuo intento, è solo che non potrei mai paragonare il mio blog e la mia esperienza a quella di vittorio, ma non per questo non ci metto tutta me stessa e non vorrei che andasse persa...

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  11. Argomento scomodoe triste (vedo già persone fare scongiuri più o meno velati) ma molto interessante. Grazie

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  12. ma guarda un po' che ho trovato qui che, nonostante il triste argomento, hai chiarito molti dubbi che anche io mi pongo quando qlc amico blogger è morto.
    ad es. mio marito nn sa nulla di pc , nn ho figli per cui penso che se mi succedesse qualcosa ben difficilm. rimarrà traccia dopo un po' se nessuno aggiorna, ma il blog su blogspot dura per sempre ? certo che se succedesse come splinder tanti anni di foto e scritti sarebbero andati persi se un'amica nn mi avesse aiutato per il trasloco, ma...cmq chissà, magari quando moriro' anche i blog saranno già defunti oramai il sopravvento dei social li sta piano piano estinguendo....io cmq resto fedele al mio blogghino anche se, come ben sai, per alcune amiche ed amici non esiste già più poichè non compaio nei loro elenchi di lettura....:-(

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